FILOSOFIA DEL VIAGGIO
Poetica della geografia
Di Michel Onfray
Non scegliamo affatto i luoghi da noi prediletti, ma siamo da loro invocati.
Sognare un luogo permette più di ritrovarlo che di trovarlo. Ogni viaggio vela e disvela una reminiscenza.
Il viaggio intima il pieno funzionamento dei sensi.
Che dire di questo libro? mah, a parte qualche bella frase ad effetto disseminata nei vari capitoli e sparuti spunti di riflessione sul senso del vagare che non guastano mai, tutto il resto è un po' scontato. Sa di già visto, già sentito e poco vissuto. Senza nulla togliere all'affascinante sottotitolo (poetica della geografia, perché anche questa disciplina ha un non so che di evocativo!) e ad alcuni passaggi dell'autore fin troppo ripetitivi, credo che la filosofia del viaggio sia qualcosa di più.
Un buon libro è quello che ti fa sbagliare fermata dell'autobus, e io in questi giorni non ho mai avuto il piacere di ritrovarmi al capolinea della MM2...
domenica 27 maggio 2012
domenica 20 maggio 2012
Bisogna avere in sé/ l'impeto di molte tempeste/ per creare un solo lampo
sabato 5 maggio 2012
catania the movie
martedì 1 maggio 2012
I viaggi sono le levatrici del pensiero
I viaggi sono le levatrici del pensiero.Pochi luoghi risultano più favorevoli di un aereo,una nave,un treno in movimento al conversare interiore.Tra ciò che abbiamo davanti agli occhi e i pensieri che coltiviamo nella mente esiste una correlazione singolare:spesso i grandi pensieri hanno bisogno di grandi panorami,quelli nuovi di nuovi geografie e le riflessioni introspettive che rischiano di impantanarsi traggono vantaggio dal fluire del paesaggio (Alain De Botton).
Iscriviti a:
Post (Atom)