Così saremo noi
fanciulli stupiti
sorpresi incuranti
dell'addio
delle lacrime in punta di piedi
per non cessare mai
di spartire
il principio di ogni ricordo
docili ai comandi del cuore
ribelli alla fine
al momento dell'addio
e alle lacrime appese al tempo.
Fabiana Sarcuno
La scuola è un mondo in miniatura. Dovrebbe essere uno specchio della realtà, solo che a volte deforma le immagini.
da "Il diario di Edo"
"C'è qualcuno?" domandò il giovane con aria diffidente.
"Qualcuno" rispose Eco.
"Perché non ti fai vedere? Vieni fuori!" comandò Narciso, sempre più spazientito.
"Fuori!" fece la ninfa, che prontamente uscì dal cespuglio, dirigendosi a braccia aperte verso l'aggraziatissimo fanciullo.
"Non ti azzardare" disse Narciso, scostandosi, "come ti permetti di abbracciarmi?"
"Di abbracciarmi" ripeté sommessamente Eco, con le lacrime agli occhi per la cocente delusione.
"Qualcuno" rispose Eco.
"Perché non ti fai vedere? Vieni fuori!" comandò Narciso, sempre più spazientito.
"Fuori!" fece la ninfa, che prontamente uscì dal cespuglio, dirigendosi a braccia aperte verso l'aggraziatissimo fanciullo.
"Non ti azzardare" disse Narciso, scostandosi, "come ti permetti di abbracciarmi?"
"Di abbracciarmi" ripeté sommessamente Eco, con le lacrime agli occhi per la cocente delusione.
(da "Mitica Grecia" di Fabiana Sarcuno)
Non dire nulla.
Dubbi sono i pensieri
e nebbia la verità.
Non ti resta che ascoltare
perdutamente
il quieto mormorio
di queste acque pensose,
confortate dalla sera,
cuore privo di assalti,
e io seguiterò a vergare carte
delle mie trepide illusioni
a brandire spade per te
nei giorni fugaci.
Taci.
da "Ancora tenterò la mia lira"
di Fabiana Sarcuno
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